Ci si abitua, sempre, e sempre o quasi ci si adatta.

É un pensiero banale, fino a quando non lo fai portando a spasso il cane e ti accorgi del silenzio. Dell’assenza. Senti l’acqua di una fontanella di cui non sospettavi nemmeno l’esistenza, senti qualche uccello che cinguetta, ma é più quello che non senti.

La gente, le macchine, lo sferragliare dei tram, le voci. Le luci dei locali.

I primi giorni era assurdo, poi é diventato solo strano, adesso é normale. Normale sentire i propri passi, il verde la via vuota, il sentire il rumore del fiume.

Hanno fotografato il ritorno dei conigli al parco del Valentino, e ci sono scoiattoli a frotte; senza noi in giro stanno bene.

Dicono in molti che quando tutto questo sarà finito, ne usciremo diversi; io non credo. Torneremo a fare rumore e i conigli torneranno nelle loro tane.

CC BY-NC-ND 4.0 L’abitudine al deserto by Collateralmente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.