SignoraMia non esiste. O meglio, esiste in quanto sunto di più identità.
E’ il risultato di alcune riflessioni fatte sui mezzi pubblici della gloriosa GTT; un’entità collettiva, un Wu Ming situazionista e inconsapevole.
Si aggira solitamente (ed evidentemente) sui mezzi che prendo io, ovvero le linee 15, 68, 61, 18 e 4.
SignoraMia è tre signore: una è una fondamentalista cattolica che tenta invariabilmente di portare me e chi le capita nei paraggi ‘verso la luce del Signore’; credo abbia una settantina di anni e deve averne viste parecchie. Le sue argomentazioni a volte sono sbalorditive. Un’altra è un donnone robusto e risoluto che tiene la borsa saldamente incastrata nell’incavo del gomito e guarda tutti come a dire: “Prova a frugarci dentro, dai, fammi ‘sto regalo..”. Deve essere sui sessanta, con un carattere che mi ricorda quello di mia nonna, incazzata 18 ore su 24 (nelle restanti 6 immagino sognasse di litigare con qualcuno).
La terza è un Jedi: età indefinita, alta più o meno un metro, porta una blusa con cappuccio. Va a monosillabi ma si fa capire perfettamente, soprattutto quando la urtano: la sua somiglianza con Joda è inquietante.
Ho descritto una trinità pop che sovente mi ha fatto riflettere, ridere, a volte scuotere la testa in segno negativo o positivo.
Così ogni tanto riporterò qualcuno di questi brevi (a volte brevissimi) dialoghi.
Devo solo capire se parlare genericamente di SignoraMia oppure fare una distinzione, proprio in stile Wu Ming.
Una cosa tipo:
- SignoraMia1: ‘Pentiti e ritrova la retta via che ti porterà alla Luce’
- SignoraMia2: ‘E’ tutto sbagliato, non avete capito niente, siete una banda di scemi, ladri e figli di…’
- SignoraMia3: ‘Toccami ancora e prendo la spada laser’
Come unica avvertenza vorrei che tutto ciò non somigliasse nemmeno lontanamente a una presa in giro di signore rispettabilissime, (quasi) mai importune e comunque anziane. Anche solo perchè forse tra un po’ di anni potrei diventare SignorMio1.
Così, ecco il primo.
SignoraMia1
Location: Linea 15
“Ragazzo, non ti vedevo da un po’”
“Buongiorno signora, tutto bene?”
“Nonostante gli acciacchi, il Signore mi guida” – Mi picchia in mano un santino. “Sant’Antonio abate. Ce lo hai già?”
“In effetti no”. (Ho imparato a mie spese che rifiutare il santino è un errore da non commettere)
“Conosci la storia di Sant’Antonio, ragazzo?”
“No, però forse dura più delle tre fermate che mi separano da…”
“Ti stai comportando bene?”
“…Secondo i suoi canoni penso di no. Non tanto, perlomeno”.
“Sai che Lui vede tutto di quello che succede quaggiù, vero?”.
“…”
“Lui osserva”.
“Tipo alla tv…”
“Ehhh…Anche io quando ero ragazza come te ogni tanto bestemmiavo”
“Non era mia intenzione, mi creda. E comunque ho quasi 42 anni”.
“Appunto. Cercherai di comportarti bene? Secondo i dettami?”
“Sui dettami non mi sento di garantire, ma cercherò di fare il bravo”. Le sorrido, naturalmente.
“Vuoi un’opuscolo?”. L’opuscolo è una serie di fogli scritti a mano; titolo: ‘La luce del Signore e le strade per raggiungerla’, ma a questo punto si illumina perchè vede un altro abituè del 15 e si stacca a razzo, brandendo l’opuscolo e dicendo: “Ragazzo, non ti vedevo da un po’”
E quello risponde: “Seeh, però non facciamone un caso…”.
I dialoghi di SignoraMia by Collateralmente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
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