Nell’ultimo anno io e gli altri collaterali che vivono qui dentro abbiamo fatto un po’ di cose: articoli sul blog, puntate in radio, presentazioni di libri, podcast e contenuti social. Ci siamo divertiti ma anche resi conto che Collateralmente sta diventando un impegno piuttosto serio, e abbiamo riflettuto.
Stiamo ancora riflettendo, e molto, su cosa vogliamo fare e come farlo al meglio per i nostri lettori/ascoltatori, ma una delle nostre principali preoccupazioni è quella di non disperdere energie per non far venire meno la qualità dei nostri contenuti.
Al netto delle possibili sorprese [che abbiamo tantatantatanta voglia di annunciarvi, ma è ancora presto] e degli scenari futuri, abbiamo deciso che è meglio concentrarci su cose che possono avere un ritorno in termini di feedback, di reazioni a quanto scriviamo o diciamo, di coinvolgimento del nostro pubblico.
La faccio breve: la nostra pagina Facebook ormai era diventata ridondante e statica, e a noi le cose fiacche non piacciono. Così abbiamo deciso di lasciarla andare alla deriva.
Un po’ come il pallone Wilson in ‘Cast away‘
Potenzieremo con un altro redattore il canale Instagram [Sei contento Mark? resta tutto in famiglia] e a questo proposito vi invitiamo a …
…Per andare sul nostro canale Instagram e seguire le nostre vicende da lì.
Non ce ne vogliate, ma oggettivamente Facebook sta diventando un luogo che ha poco a che fare con il nostro modo di scrivere/pensare/essere: vogliamo coinvolgervi sempre di più e IG in questo caso è [ancora] lo strumento migliore.
Che dite: ci seguite? Per farlo andate sul nostro canale IG e mettete il follow: non ve ne pentirete.
Ci si vede di là.
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