Mike Flannigan (M. Pitt) è un pugile, che è stato campione del mondo, ma che anche avuto un passato burrascoso, fatto di eccessi e violenza. Adesso, dopo dieci anni, è pronto a combattere con il detentore del titolo e nella giornata della sfida sul ring, decide di incontrare una serie di persone: lo zio (S. Buscemi), un vecchio amico di infanzia oggi prete (J. Magaro), la sua ex compagna Jessica (N. Robinson) da cui ha avuto una figlia oggi 13enne, il suo allenatore Stevie (R. Perlman) e suo padre (J. Pesci). Mike ha puntato tutto, in ogni senso, sull’incontro di boxe tanto atteso; allo stesso tempo è profondamente turbato dai fantasmi del passato, dai ricordi infelici, dal senso di colpa per le scelte sbagliate.
Jack Huston, attore e nipote del celebre regista John, esordisce dietro la macchina da presa e come sceneggiatore, con un film, lo diremo subito, imperfetto. Il pugilato al cinema è stato raccontato molte volte, ma qui l’incontro agonistico è una parte quasi residuale della storia. Ha al suo attivo la bella fotografia in bianco e nero, la prova di Michael Pitt (ne sono passati di anni dai tempi di “Dawson’s Creek”, ma anche di “The dreamers”), che porta sul volto e nel corpo i segni della sua sofferenza, ma in generale tutto un cast ben diretto: l’apice del pathos è la visita al vecchio padre, un memorabile Joe Pesci, nella casa di riposo.
Tuttavia, c’è un eccesso di elementi: la musica, che a tratti diventa ingombrante e certe scelte narrative, che rimandano alla dimensione onirica e quella dei ricordi, o l’intreccio tra le stesse, come anche certi dialoghi, alla fine risultano ridondanti. Un po’ più di sobrietà avrebbe pagato maggiormente. Presentato nella sezione Orizzonti Extra, alla Mostra del cinema di Venezia 2023.
Il giorno dell’incontro by Collateralmente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
Lascia un commento