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Ho trovato la macchina del tempo

Non è la macchina del tempo fatta a capsula da film che sposta i nostri corpi da una dimensione spazio temporale a un’altra, ma un luogo chiamato Archivio Tipografico, a Torino. L’ingresso è una porticina di vetro che si nota appena; quando entri, ecco che avviene il teletrasporto e dal 2018 finisci in una bolla sospesa fra l’odore di inchiostro e quello della carta, ruoti insieme ai rulli di macchine da stampa ormai estinte, ti infili in cassettini fitti fitti di tipi in piombo. Persino in legno se cerchi bene.

Come recita la homepage del sito, “Preserva, mantiene in vita e reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione artigiana della composizione a caratteri mobili e della stampa tipografica, oggi meglio nota con il termine inglese letterpress. È nato nel 2003 come collezione privata dopo un’accurata raccolta di materiale tipografico proveniente da diverse tipografie. Ad oggi conta circa 2.000 polizze di caratteri mobili tra piombo legno e resina, diverse presse tra platine e piano-cilindriche perfettamente funzionanti e vari tirabozze e strumenti tipografici di ogni sorta e genere. Uno spazio di lavoro attivo e collaborativo, dove si incontrano vecchi e giovani stampatori, compositori, artisti e designer e si realizzano workshop, progetti grafici e di stampa tipografica artistici e commerciali”.

Insomma, un’oasi di creatività al di là delle correnti gravitazionali. Perché, come racconta Gabriele Fumero, uno dei custodi del tempo che abitano questo posto,

“Abbiamo raccolto una sfida che è stata dettata dall’istinto, dall’intuizione che una tecnica così ricca di storia e così importante per la società occidentale non potesse semplicemente scomparire da un momento all’altro. Fin dall’inizio di Archivio Tipografico la convinzione era che prima o poi l’interesse generale si sarebbe risvegliato e conservare materiali, memoria e competenze sarebbe stato di fondamentale importanza. Conservare in stato di funzionamento le macchine e i materiali è stato semplicemente il passo successivo. Fondamentalmente si riduce tutto al grande rispetto che tutti noi portiamo nei confronti di questi materiali, così semplici ma così ben congegnati, costruiti per durare secoli e prodotti con attenzione e senso della bellezza. Attribuiamo un valore a queste caratteristiche che supera il fascino del progresso”.

Come dargli torto? Il loro lavoro è la dimostrazione che l’innamoramento per il lavoro artigiano non è prerogativa nostalgica e senile. Anzi, è una vision più che mai attuale. All’Archivio Tipografico i membri dello staff hanno un’età compresa fra i 27 e i 52 anni, con una vocazione innegabilmente nerd. Solo che la tecnologia cui si sono appassionati non è futurista.

“Siamo rimasti colpiti dalla stampa tipografica quando abbiamo visto la potenzialità di questa tecnica, il fatto che nonostante le previsioni la carta stampata continua ad avere un significato e che continua ad esserci spazio per sperimentare in questo campo. La stampa tipografica è controllabile in ogni suo aspetto, ciò la rende particolarmente adatta ad ogni tipo di combinazione e variazione dei materiali in utilizzo o ibridazione con altre tecniche. In ogni caso una gran parte del flusso di lavoro che seguiamo normalmente si svolge con l’aiuto del digitale. Non siamo nostalgici, siamo tenacemente indirizzati a cogliere gli aspetti migliori di ogni tecnologia che possiamo impiegare al giorno d’oggi”.

Eccolo, il cuore nerd. Confermato una volta di più quando Gabriele ci parla degli obiettivi a lungo temine: “Riuscire a catalogare e tenere sotto controllo la collezione e sperimentare nuove modalità di collaborazione e nuovi tipi di progetti, per vedere fin dove si può spingere una tecnica vecchia di 500 anni”.

Ho scoperto la macchina del tempo e non è una capsula super accessoriata: è la capacità di tornare indietro nel passato per realizzare cose nuove, proiettate nel futuro. Un’impresa che solo pochi sanno portare a termine e che, scomodando una parola grossa molto in voga ultimamente, ha il sapore dell’economia circolare. Salite anche voi?

CC BY-NC-ND 4.0 Ho trovato la macchina del tempo by Collateralmente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.

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