Era il 1977 ed ero in coda davanti al cinema Corso: tenevo per mano mio papà che per la prima (e credo unica) volta in vita sua aveva lasciato l’ufficio di pomeriggio.  Il film era ‘Guerre Stellari’, e per me da quel giorno cambiò tutto; dico ‘tutto‘ in termini di immaginario, perché allora come adesso le scuole per Jedi non c’erano. (Ce ne fosse stata una, probabilmente mi ci sarei fatto iscrivere e avrei dato qualche soddisfazione scolastica in più ai miei…).

Nel 2005 ero in coda davanti al cinema Lux: tenevo per mano mia figlia ed avevo preso un pomeriggio di permesso. Davano il terzo episodio della  saga (quella nuova):  ‘La vendetta dei Sith’. Mi sentivo un po’ strano, come strani sono a volte i fili che uniscono generazioni diverse.

Oggi leggo che George Lucas sta rimettendo mano per l’ennesima volta alla saga, questa volta per renderla visibile in 3D.
George, so che sei un assiduo lettore di questo blog, e allora ti imploro: non farlo. Fermati. Smettila di ritoccare, aggiungere, togliere cose a un’opera come fossi un chirurgo estetico che si accanisce nel tentativo di ridare la giovinezza a una vecchia diva, sprofondata nel pantano di cui è fatto il viale del tramonto.
Guerre stellari è vivo e sprizza salute da tutti i pori!
Sono stato zitto ogniqualvolta ci hai messo mano, per non sentirmi dire che è un ragionamento da vecchi, ma stavolta non posso tacere, percui per favore: non scendere al livello di quegli sciagurati che hanno colorato ‘Casablanca’ o le comiche di Laurel e Hardy.
Se proprio devi, girane altri tre, anche in 4 o 5D ma lascia stare gli altri.
“E’ roba sua e ci fa quello che vuole”?

Non è vero, è un po’ anche mia, e quindi la mia la dico.

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