Irene (M. De Angelis) vive a Roma e ha un fidanzato di nome Ugo (A. Pantaleo). Quando la mamma Piera (M. A. Monti) deve allontanarsi da casa per degli accertamenti medici, insieme al marito Walter (P. Hendel), Irene torna nella natia Rimini, a casa dei genitori, per prendersi cura del fratello maggiore Omar (Y. Tuci); quest’ultimo è un ragazzone grande e grosso, ma anche autistico, che la famiglia ha tenuto sempre in una campana di vetro, assecondando le sue abitudini a volte maniacali. La convivenza, dopo tanto tempo, dei due fratelli non sarà semplice. Tra l’altro, Omar ha un desiderio: partecipare a un programma televisivo, per giovani artisti emergenti, perchè lui coltiva, nemmeno segretamente, il sogno di fare il cantante rap.
L’esordio alla regia di Greta Scarano, quarantenne attrice del cinema italiano, si ispira a una storia vera, raccontata nel libro “Mia sorella mi rompe le balle”, scritto da Damiano e Margherita Tercon, i veri Omar e Irene. E’ una storia delicata, tenera, con un umorismo educato e senza concessioni al facile sentimentalismo. Bello l’uso della musica e delle canzoni, ovviamente con l’esibizione finale di Omar che canta Jannacci. Bel cast di interpreti, dove spicca la prova dei due protagonisti, con i comprimari ben disegnati e serviti dai rispettivi autori, e il cameo di quattro volti noti, nella parte di se stessi.
Un’ora e mezza ben spesa, tra leggerezza e un filo di commozione.
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