
Credevo di avere letto tutte le strisce dei Peanuts di Schulz, ma quando ho aperto la pagina del Post e ho visto questa ho capito che non era così.
La striscia racchiude in sé tutto quello che mi ha fatto amare [direi adorare, non fosse termine inflazionato oltre ogni misura] il mondo degli eterni bambini che leggono la vita al ritmo della filosofia.
Nei Peanuts ho sempre trovato tutto quello che potevo desiderare: il riso, la tristezza, la gioia e l’ingenuità, incorniciate da quella sottigliezza ironica che è la cifra stessa del suo autore. I Peanuts sono Schulz.
Quindi sono autenticamente felice che la gretta operazione commerciale con cui hanno tentato di vendere Charlie Brown e compagni al cinema sia fallita [sebbene non proprio del tutto, aimè]; per favore rileggete la striscia poco sopra: cosa può avere a che fare con questa cosa qui sotto?

Niente.
Voglio dire, guardate anche solo le espressioni: una stupida risata generale che circonda un Charlie Brown inebetito con il popcorn in mano. Ma che senso ha? Non trasmette niente.
Perchè Snoopy non è Paperino. Charlie Brown non è Pippo. Lucy non è Minnie.
Posso capire i diari e le cartelle, le spillette e gli adesivi..ma una quindicina di anni fa ci provarono con una orribile serie di cartoni animati che faceva sembrare Snoopy un cane idiota, Charlie Brown un minus habens e gli altri dei bambini capricciosi. Intollerabile.
Loro sono nati con Schulz e alla sua morte si sono fermati [tanto è vero che nelle volontà testamentarie, Schulz vietò di fare disegnare i Peanuts da altri]
E già un miracolo che questo tipo di genio abbia riscosso un tale ed universale favore, lasciamoli stare dove sono: non c’è nulla che possa essere migliorato.
Smettetela, per favore.
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