Olè, altro giro, altra sezione. Va a finire che dovrò fare un blog serio e con tutti i crismi, sezioni, menate varie.
No, perchè mi son detto: hai un bloggino dove metti tutto quello che non c’entra col lavoro [infatti lo aggiorno piuttosto raramente..], leggi un sacco, quando riesci guardi qualche film..E butta dentro qualche opinione, no?
Ma sì.
Parto da uno dei libri peggiori che abbia mai letto: l’ho finito ieri e per fortuna ci ho messo poco, chè non ne potevo più. Trattasi di ‘Trilobiti‘, una osannatissima raccolta di racconti di Breece Dexter John Pancake.
Ora, una delle poche regole che mi sono dato nei confronti della lettura [davvero leggo di t.u.t.t.o.] è: se leggi una critica/recensione di un autore che viene anche solo minimamente accostato a Hemingway, lascia perdere.
In questo caso non l’ho fatto, e infatti ho commesso un errore.
Naturalmemte ‘de gustibus..’ eccetera, ci mancherebbe, ma anche se può sembrare irriguardoso temo che l’unica somiglianza tra Pancake e Hemingway sia la tragica fine, ovvero il suicidio.
Ho trovato i racconti monotematici, monocordi, monocolori [sul grigio] e in generale piatti come poco altro; sono storie lente, ambientate in zone rurali decadenti, piene di gente persa o meschina. A tratti viene fuori qualche buona frase, ma la sensazione è quella di leggere il libro di un tizio che dice ‘Ma guardate qui quanto sono bravo’. Lo so, sono severo, mi dispiace ok?
A parte ciò la questione è sempre la solita: che cosa passa nella mente di un critico letterario? Perchè Pancake viene paragonato a Hemingway? Com’è possibile appiccicare la tag ‘genio’ a uno scrittore che ha scritto solo un [u.n. – 1 – uno] libro?
Non lo capirò mai, e dicendo ciò vi saluto sconsigliandovi il libro.

P.S. Quello che ho letto è quasi tutto QUI

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