Siccome a Roma c’è il monumento al milite ignoto, propongo che anche a Torino, nel nostro piccolo, si possa avere un monumento simile. Più piccolo, si intende, ma di qualche valore.
Propongo il monumento allo stupido ignoto.
Costerebbe anche poco, in effetti niente: basterebbe lasciare il cippo commemorativo intitolato a Leo Chiosso così come lo hanno lasciato, cioè divelto e a terra.
Pare una provocazione, ma se ci si pensa bene abbiamo una tale quantità di persone fortemente inadeguate a vivere in un contesto urbano o semplicemente civile [mica dico civico, eh] che non dedicare loro un monumento mi pare ingeneroso.
Non sono mai riuscito a capire il motivo per cui una persona a un certo punto decide che una vetrina, un muro, un monumento, un portone o uno steccato vadano sfasciati. Da ragazzino penso di averne combinata qualcuna [anche più di qualcuna], ma questa cosa del rompere cose a caso mi ha sempre dato assai fastidio.
È stupido, è una cosa priva di senso, non ne percepisco il valore. Posso capire se un’azione del genere avviene in un contesto di protesta [‘capire’ è diverso da ‘approvare’], ma in questo caso si parla solo di un’azione fine a sé stessa. Non c’è nessuna rabbia, nessuna rivendicazione sociale e in più non c’è nemmeno la conoscenza. 100 su cento che chi ha buttato giù la targa commemorativa non aveva la benché minima idea di chi sia stato Leo Chiosso.
Lasciamolo a terra, e scriviamoci ‘Monumento allo stupido ignoto’. Magari l’autore del gesto vedendolo attiverà qualche neurone, hai visto mai.
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