Alcune storie hanno il merito di sollevare il morale e di lasciare una speranza generalizzata sul genere umano.
Per me, un toccasana da assaporare in mezzo alle tragedie e alle miserie che in questi giorni parlano di piazze piene di gente che viene ammazzata. O ammazza.
E se è vero che la guerra è odore di sangue e merda (Cecilia Strada dixit, e non poteva dixit meglio), mi piace leggere e rimbalzare questa cosa che ho letto oggi sul Post.it; non ha a che fare col sangue, con la merda e con l’odore che emanano. Parla di occhi e orecchie attente.
Buona lettura, e buon ascolto 🙂


Il pianoforte sulla collina a San Francisco

Bernal Heights è un quartiere residenziale e poco turistico nel sud di San Francisco, in California. La scorsa settimana, si racconta nel blog Tynan, Christophe e Todd dovendo spostare il loro ufficio e dovendo sbarazzarsi di un pianoforte, lo hanno trascinato sulla collina che si trova alle spalle del quartiere. Sopra, su un foglio scritto a mano, hanno scritto “Play me”, e così è stato. Alcuni pianisti hanno iniziato a suonare liberamente, sono arrivati anche altri musicisti e le persone, incuriosite, sono iniziate ad arrivare. Nella sera di venerdì erano già più di duecento, sedute sulle coperte e sul prato, con qualcuno che serviva del tè e qualcun altro che, per festeggiare il concerto improvvisato, ha lanciato dei fuochi d’artificio.

CC BY-NC-ND 4.0 Le colline hanno gli occhi. E anche le orecchie by Collateralmente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.