A distanza di un anno, Donato Carrisi torna al Circolo dei lettori di Torino per presentare il suo nuovo romanzo La casa delle voci. Quello che gli è riuscito meglio a detta sua, tanto da calarsi così profondamente nella storia da spaventarsi lui stesso durante la scrittura.
La trama, in breve: Pietro Gerber è uno psicologo di Firenze specializzato nell’ipnosi e i suoi pazienti sono bambini spesso protagonisti di eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria. Tuttavia Gerber dovrà fare un’eccezione e prendere in carico una donna, Hanna Hall, decisa a venire a capo di un frammento di memoria della sua infanzia che forse l’ha vista spettatrice di un omicidio. Com’è cresciuta Hanna Hall? Quali regole le sono state impartite dalla sua famiglia, all’interno della “casa delle voci” dove viveva da bambina? Quanta verità c’è nei suoi ricordi e cos’è successo veramente? A queste domande cercherà di trovare risposta grazie all’aiuto di Pietro Gerber facendo parlare la bambina che è ancora dentro di lei e coinvolgendo lo psicologo fino a un punto che nessuno dei due poteva prevedere.

Un nuovo romanzo quindi, arrivato nelle librerie il 2 dicembre, che mescola ambientazioni thriller e horror perché scava nelle paure dei lettori e li spinge a ricordare tutti quegli avvenimenti rimasti senza una spiegazione razionale. D’altronde è Carrisi stesso a dirlo: “Non devo suscitare la paura, ma solo evocarla perché tutti noi ne abbiamo fatto esperienza”. Così è facile che torni alla mente la paura ancestrale del buio e delle ombre nelle nostre camerette di notte, o che ci si ricordi dei genitori che ci mettono in guardia dagli sconosciuti. Basta evocarla nel modo giusto (e Carrisi è un maestro nel farlo) e quella paura torna a farci accelerare il battito e farci sentire vulnerabili.
Tanti altri i temi toccati dal libro: quello della memoria, si diceva nella trama. Da un lato la difficoltà di ricostruire con esattezza i ricordi d’infanzia o i ricordi traumatici, dall’altro la quantità di dati sempre maggiore che riversiamo su internet e che consegna per sempre ai server ogni foto e ogni parola che decidiamo di condividere. Poi la famiglia, che è il posto più sicuro e allo stesso tempo più pericoloso per un bambino, perché da culla protetta in cui crescere può trasformarsi anche in ambiente di maltrattamenti e abusi con conseguenze sulla salute mentale dei futuri ragazzi e adulti.
Donato Carrisi colpisce per l’accuratezza con cui delinea i suoi personaggi e per le immagini che riesce a far emergere durante la lettura. È quello che giustamente ci si aspetta da chi ha lavorato anche per immagini, prima nel teatro e poi nel cinema. Con questo nuovo romanzo lascia da parte i personaggi dei cicli precedenti e ne crea di nuovi, ma non sappiamo ancora se ci sarà un seguito perché Carrisi non inventa storie apposta per i suoi personaggi pur di tenerli in vita.
Insomma, la suspance continua anche fuori dalle pagine dei libri!
P.s. per gli appassionati: cominciate a fare il conto alla rovescia per il 2021 perché arriverà su Sky la serie televisiva del ciclo di romanzi sul Tribunale delle Anime!
La casa delle voci by Collateralmente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
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