Roma, il Papa è morto. Giungono i cardinali per dare vita al Conclave che eleggerà il nuovo pontefice. A dirigere le operazioni c’è il decano Lawrence (R. Fiennes), preoccupato che tutto si svolga per il meglio. Tra i candidati più quotati emergono il liberale Bellini (S. Tucci), l’ultraconservatore Tedesco (S. Castellitto), il canadese Tremblay (J. Lithgow) e l’africano Adeyemi (L. Msamati). Le prime votazioni danno fumata nera e col passare dei giorni emergono scheletri nell’armadio di alcuni dei pretendenti. I sospetti, i veleni e i giochi di potere per l’elezione al trono di Pietro potrebbero prevalere.
Edward Berger, che due anni fa conquistò quattro Oscar con “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, porta sullo schermo l’adattamento dell’omonimo romanzo di Richard Harris. Ne esce un thriller fantapolitico, che nell’ultima mezz’ora diventa davvero inverosimile e che abusa delle musiche inquietanti di Volker Berlelmann. Si salva il cast notevole, la fotografia dai toni freddi, come il marmo che fa da cornice a molte delle stanze. Qualche eco, nelle inquadrature, che potrebbe ricordare “Todo modo” di Elio Petri. Il problema, di fondo, è la materia narrativa di partenza, che non funziona.
Sei candidature ai Golden Globes, tra attori, colonna sonora, film, regia e sceneggiatura. Come film sotto l’albero, forse, potete scegliere di meglio. Buon Natale!
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