Michelle Fuller (E. Stone) è al vertice di un’azienda farmaceutica: bella, ricca, potente, determinata. Un giorno Teddy Gatz (J. Plemons), con la complicità del cugino Don (A. Delbis), sequestra la donna e la segrega in casa propria. Teddy, allevatore di api tra le altre cose, è convinto che Michelle sia un’aliena, responsabile della distruzione del pianeta e intermediaria con la civiltà da cui proviene. La donna all’inizio è sconvolta, ma poi cerca di intavolare una trattativa con l’uomo che l’ha rapita. E’ costui solo uno squilibrato o ha delle altre ragioni per la sua folle impresa?
Yorgos Lanthimos (“Povere creature”, “Kind of kindness”, per citare gli ultimi suoi lavori) dirige il remake di un film coreano, su sceneggiatura di Will Tracy. Come sempre ritorna la dimensione grottesca, attraversata da lampi di violenza feroce, garanzia del suo marchio di fabbrica. Tutto concorre al risultato, a cominciare dal duetto di bravura dei due interpreti, oltre la colonna sonora, la fotografia, la perizia delle inquadrature.
E’ la storia che funziona a metà, però, troppo sgangherata e con un finale quasi ridicolo, per la sua artificiosità. Sequenza dell’epilogo strepitosa, ma che non basta a renderlo un gran film. Peccato, il talento c’è come al solito, ma forse Lanthimos dovrebbe un po’ tornare alle origini, perchè ultimamente rischia di deragliare molto facilmente.
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