“Figa la radio, ma non scrivi più sul blog?”
“Eh, il programma prende tempo ed energie, poi c’è anche il lavoro, la vita…”
“E vabbè, però è un peccato, cazzo”
“Lo so, ma che ci vuoi fare?”
“Ci scrivo io, basta che non metti il nome e sai perché”
“…Uh. Tu? Sicur*? In che termini?”
“E me lo chiedi anche?”
“No, giusto perché ti conosco da un pezzo…Poi finisce che se ti correggo una virgola ti incazzi a morte e mi togli il saluto”
“A me basta che non ci sia censura. Mi censureresti?”
“Niente bestemmie”
“Perbenista del cazzo. Solo questo? Va bene.”
“Già me ne sto pentendo, ma ci sto. Proviamo”
“Fammi l’account, arrivo”
E fu così che imbarcammo anche n0f1lter. Non è interessat* a fare sapere chi è, cosa fa, dove vive: non ha social e ha ceduto al cellulare da poco tempo [“Solo perchè stocazzo di Whatsapp mi serve al lavoro”]. No Filter, insomma. Ma l* conosco da un pezzo, appunto, e quel che ha scritto in giro [e che giro] vale decisamente la pena. È al tempo stesso un onore ed un onere averl* qui, ma credo che ‘qui’ sia il posto giusto.
Immagino scriverà sulla qualunque, immagino sarà perennemente incazzat*, ostile, sopra le righe che il politicamente corretto impone ovunque, immagino potrà dare fastidio.
Abbiate pazienza. Anche per gli asterischi “del cazzo”
Pier
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