Non so in quanti ricordino la bambina che piangeva mentre la Cancelliera Merkel diceva qualcosa come ‘Piccola, puoi piangere fino a dopodomani ma devi capire che la Germania non può accogliere tutti e blablabla’.

Io me ne ricordo, ne ho scritto qui e mentre guardo le immagini dei profughi che arrivano a Monaco mi rendo conto che quella donna ha qualcosa che manca agli altri governanti europei: la visione pragmatica dello Statista. La visione di chi non si limita a camminare per il sentiero guardando i propri passi o poco più in là, per capirci.

L’ho, l’abbiamo criticata in tanti per la dannatissima Austerity imposta alla Grecie [e a tutti noi], per la Weltanschauung, per quella cattedra da cui sembra sempre si esprima.

Ieri guardavo i TG e non mi veniva altro da dire se non ‘chapeau’, signora. I dietrologi sono già al lavoro, naturalmente: “Figurati se l’ha fatto perché ha un cuore, l’avrà fatto per mero calcolo”; li sentivo in tram, stamattina [Sarebbe interessante sapere che pensa SignoraMia di tutto ciò, ma non l’ho ancora vista dal rientro].

Mi auguro proprio ci sia stato un calcolo, anche freddo, perché di governanti che usano la pancia [e quello che viene dopo la pancia] e procedono per scadenze elettorali ne abbiamo anche troppi.

Stiamo vivendo momenti importanti, forse addirittura determinanti ai fini di un’Europa intesa come casa comune fatta da gente e non solo da regole finanziarie: la signora Merkel lo ha capito, e sarebbe bene lo capissero anche gli altri inquilini della casa; o non ci sarà più casa, ma tante villette protette da muri dai quali guardarci in cagnesco.

 

 

 

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