Leggo un articolo su La Stampa, e vengono in mente cose.

Stasera Gianca? Nodài, c’è troppo casino. Ma ho voglia di casino. La birra, annusala: si mischia all’odore che sale dal fiume, si mischia al sudore di dentro. La gente, guardala: da dove viene? Chi sono? Cosa saranno? Pensieri da canna. Stasera magari ci sono i Sonica, andiamo? Andiamo. Oh guarda chi c’è! Le ragazze. Gli amici. Gli scazzi, tanti. Mi ha lasciato così, senza nemmeno ciao, ‘sta stronza. Ci mettiamo insieme? Ma davvero Paolo Villaggio? Sono ubriaco, mi porti a casa? Cazzo dici: è qui casa. Un altro giro? Non ho soldi. Pago io dai, stanotte è troppo bella.
Stanotte è troppo bella.
Stanotte è davvero troppo, troppo bella.
DJ set chi? Ma non metteva i disci allo Studio2? Oh quelli pensa che vengono da Milano. Per forza, a Milano non c’è un cazzo. Hai una siga? Si ma l’accendino si chiama Pietro, eh? Bacardi e coca, Corona per scendere un po’ anche se si dovrebbe salire, ma fa un caldo qui dentro. È caduto un tipo nel fiume? Non ho visto, stavo a sentire il tipo che cantava le sue poesie. Minchia ‘sto fumo è da galera. Stanotte non ne esco vivo, io te lo dico. Un tizio mi ha toccato il culo ma non ho detto niente, perchè stanotte è troppo bella per finire male.
Stanotte è troppo bella.
Stanotte è davvero troppo, troppo bella.
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