Breve riflessione sui modi e sui tempi che costringono quelli che fanno il mio mestiere a fare delle scelte non sempre facili.
Avete presente quando succede che un concetto diventi chiaro proprio nel momento in cui ne state parlando? Ecco, a volte capita e quand’è così non è male.
Ultimamente rifletto parecchio sul modo in cui noi ‘comunicatori’ lavoriamo attraverso la rete, e parlandone mi è venuta in mente un’ immagine, anzi due: un surfista e un palombaro. In quell’oceano che è l’informazione moderna, sono gli unici due approcci possibili; o fai surf e quindi ti destreggi in superficie, cercando di cavalcare l’onda del momento nel modo migliore (leggi ‘più efficace’), oppure decidi di approfondire, ti procuri uno scafandro e scendi.
E’ pieno di surfisti, di leoni da tastiera, di likers che a bordo di tavole più o meno improvvisate affollano onde che determinano i flussi delle informazioni/notizie/tendenze. Sotto, qualche palombaro approfondisce e registra, studia, ricerca dei nessi che ai surfisti non interessano perchè l’unico interesse del surfista è l’onda stessa. Non importa chi o cosa l’abbia provocata, né è importante l’onda che è passata. Importa il qui e l’adesso. A volte, ma solo a volte, il domani, la prossima onda: ma che sia vicina, che arrivi in fretta, ché non c’è tempo..
Credo di avere una buona tavola, costruita nel tempo con discreti materiali. Però mi guardo intorno e tutta questa teoria di onde inizia a sembrarmi fine a sè stessa.
Ci sono davvero un sacco di cose che mi interessano là sotto e mi piace l’idea di capire alcuni perché, oltre che rappresentarne gli effetti.
Vorrei arrivare a riva, posare un attimo la tavola e cercare un buon scafandro per scendere un po’ più in profondità.
Magari non ci riesco, ma penso che ci proverò.

CC BY-NC-ND 4.0 Di surfisti e palombari by Collateralmente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.