Lo scrivo non per gioire, ma perché c’ero e me lo ricordo, tutto qui.
Ok, anche un po’ per dire ‘Io l’avevo detto’.
C’ero in quella legislatura, la prima, in cui arrivarono i primi eletti del Movimento 5 stelle; ricordo i cronisti che si accapigliavano davanti a Montecitorio in cerca di un qualunque esponente grillino che quando arrivava dribblava tutti i giornalisti con sguardo sprezzante come a dire ‘Con voi corrotti, servi del potere io non parlo’.
Le urla, gli sghignazzi, l’assoluta consapevolezza di essere diversi, migliori. La pretesa di essere la soluzione veloce, equa, semplice.
Passò quella legislatura e arrivò questa che sta per finire: una marcia trionfale, una percentuale di voti altissima, il potere era lì da prendere in mano.
Oggi il Movimento 5 stelle di fatto non c’è più: quel che c’era di puro è stato allontanato, quel che è rimasto è uno spettacolo triste e avvilente.
Mi dispiace sinceramente per chi ci ha creduto e l’ha votato, ma non funziona così, non ha mai funzionato così: la politica, il potere, la finanza…Tutto ciò che è organizzato è un sistema e i sistemi non si autoriformano. Mai.
Era una bella idea, soprattutto all’inizio con i Meet Up, ma quando arrivi a Roma, Roma fa il suo lavoro e dire ‘Adesso arrivo io’ è il modo peggiore per iniziare. Hanno iniziato male, a Roma, con la scatoletta di tonno.

Hanno finito peggio, oggi, in mezzo alla delusione di tutti quelli che hanno illuso.
Poteva essere una bella occasione, peccato.
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