Nella periferia di Milano, il complesso chiamato Blocco 181 è controllato dagli italiani, guidati da Nicola Rizzo (A. Praticò), il quale a sua volta collabora con Lorenzo Curzi (A. Tedeschi), grosso spacciatore di cocaina, e il suo cane da guardia Snake (Salmo). La presenza della comunità della Misa, composta da latinoamericani, in competizione per il controllo del territorio crea due fazioni ben presto ai ferri corti. In questa cornice si muovono tre giovani personaggi: Bea (L. Osma), sorella del Boss della Misa in carcere, Ludo (A. Piavani) giovane milanese che spaccia per Snake e Madhi (A. Dodero), nipote di Rizzo e coinvolto nei suoi affari. Il triangolo, da una parte criminale e dall’altra (poli)amoroso, dei tre giovani protagonisti, si intreccerà con la guerra tra italiani e latini, contribuendo a conseguenze sanguinose.
Serie in otto puntate, ma per ora questa è stata la prima stagione e facilmente ci sarà un seguito, Blocco 181 ha luci e ombre, a mio modesto avviso. Tra i punti di forza c’è il terzetto di giovani interpreti e il loro menage, che rende godibile e agile un prodotto in puntate da 50 minuti, con una tematica piuttosto inedita nel genere italiano; all’attivo anche il personaggio di Snake (Salmo cattivo e credibile), le musiche (curate dallo stesso rapper, che ha anche la terza veste di produttore), la fotografia, il montaggio e la regia che sono funzionali ed efficaci.
Quello che quadra meno è la verosimiglianza della vicenda: bande criminali si contendono il territorio di Milano e della polizia neanche l’ombra? E l’ndrangheta? In più l’ingenuità di Ludo, Bea e Madhi, a volte, non sta veramente in piedi.
Ciò detto, ribadisco, si fa guardare, come si dice. Trasmessa su Sky Atlantic, ma di facile reperimento sul web, per chi bazzica un minimo lo streaming.
Blocco 181 by Collateralmente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
Lascia un commento