E così fu che a Napoli, città che fa dell’immaginazione la sua cifra sociale e culturale, 7 amici hanno capito come mettere a sistema una serie di competenze per dare una mano a chi deve sopravvivere per strada.
Dopo un anno e mezzo di progettazione e grazie alla sponsorizzazione di una azienda di Nocera Superiore che produce manufatti in cartone ondulato di alta qualità, sono riusciti a regalare una “Scorz”, ovvero un rifugio temporaneo, a circa quaranta persone che di notte dormono all’addiaccio.

“L’idea di costruire rifugi temporanei”, dice Giuseppe D’Alessandro, “mi è venuta nella metropolitana di Parigi. Ma il primo prototipo della Scorz l’ho realizzato in Germania dove sono stato sei mesi per la ricerca di tesi. In quel periodo ho conosciuto Jasper Precht e ho iniziato a fare volontariato per i senza fissa dimora di Berlino. Ho cucinato, ho distribuito cibo e iniziato ad avere un primo contatto con una situazione ben più grave di quella che abbiamo a Napoli. Tornato in Italia, mi sono laureato discutendo la tesi con il professore Alfonso Morone e ho iniziato a lavorare nell’azienda di Nicola Savarese che produce manufatti di comunicazione con cartone ondulato di alta qualità. Un materiale che si utilizza per costruire i mobili, dotato di doppio strato di pellicola impermeabile esterna che rende il rifugio anti-vento, anti-pioggia e difficilmente infiammabile”.
La Scorz di cartone, può resistere un inverno intero ed è stata volutamente realizzata per essere temporanea, affinché si sappia che dormire per strada non può essere un’abitudine.
Questa è una delle risposte giuste a chi pensa che design e lavoro creativo siano roba da fighetti da agenzia.
Complimenti, ragazzi: vi seguiamo con molto piacere, molta attenzione e moltissima speranza.
[Ho scritto questo post ascoltando:
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