Colleferro (Roma), fine estate 2020. Una giornata nella vita di alcuni ragazzi della provincia romana: c’è Maurizio (F. Gheghi) che è stato lasciato dalla ragazza ed è l’ombra di Cosimo (E. Borello); Michelle (B. Puccilli), che andrà a studiare a Parigi per fuggire dal suo paese; i gemelli Federico (G. Giansanti) e Lorenzo (L. Petrini), palestrati, violenti, piccoli criminali senza padrone; e infine c’è Willy (J. De Vivo), che vive con la mamma e la sorella, oltre a sgobbare nella cucina di un ristorante stellato. Le loro storie si incrociano, fino al culmine tragico nel cuore della notte.

Ispirato all’omicidio di Willy Monteiro Duarte, avvenuto il 6 settembre del 2020 e su cui anche Federica Angeli ha scritto un libro, il film di Vincenzo Alfieri (“Il corpo”, se non l’avete visto merita uno sguardo) frantuma la narrazione in quattro capitoli, scegliendo punti di vista e angolazioni diverse. L’ultima storia raccontata è proprio quella di Willy, che fu pestato a morte in meno di un minuto (il rimando del titolo).

Ne esce una pellicola efficace, dall’ottimo ritmo e con un crescendo di tensione, una buon cast di attori giovani diretti con competenza. In ruoli minori, ma sempre bravi, Sergio Rubini, Francesco Di Leva e Maurizio Lombardi.

Lascia tanta rabbia e tristezza addosso. Premiato per il cast alla Festa del cinema di Roma.

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