Daniel (B. Bielenia) è un ragazzo fragile e violento, che è finito in riformatorio. Quando esce, dovrebbe finire in un paesino a lavorare in una segheria, ma per una serie di circostanze si spaccia per prete e viene creduto. Il vecchio sacerdote del paese ha dei problemi personali e Daniel lo sostituisce per un po’. I giorni diventano settimane, Daniel conquista l’affetto della comunità locale e si misura con un lutto lacerante: in paese un anno prima c’è stato un incidente in cui sono morte sette persone, sei delle quali molto giovani. Il trauma è ancora forte, oltre che fonte di frustrazioni e violenze sopite.
Questo piccolo film polacco è di rara potenza emotiva, con uno straordinario protagonista dall’azzurro e malinconico sguardo. Affronta molti temi: elaborazione del lutto, pietà, perdono, senso di colpa, espiazione. Non giudica, lascia lo spettatore con molte domande.
Ispirato a fatti veri e candidato al miglior film internazionale, nell’edizione degli Oscar 2020.
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