Phaim (P. Bhuyan) è nato a Roma, vive con la sua famiglia di origini bengalesi (papà, mamma e sorella in procinto di sposarsi) nel quartiere di Torpignattara. Lavora in un museo, suona con un gruppo di amici e vive immerso nella multiculturalità della periferia romana. Ha un problema a relazionarsi con le ragazze e la cosa lo fa soffrire molto. Quando incontra Asia (C. Antonelli) rimane folgorato: è amore a prima vista per lui, ma c’è più di un problema, in primis i precetti dell’Islam: castità prima del matrimonio. Ma a 22 anni come si fa a rispettarlo?
Phaim Bhuyan esordisce sul grande schermo, con un piccolo film che dirige, interpreta e scrive (con Vanessa Picciarelli). E’ una scommessa vinta, perchè ha il pregio della leggerezza e dell’ironia (il tormentone sui vecchi e sugli hipster), delle divagazioni oniriche spassose, una colonna sonora funzionale. Phaim è di una tenerezza clamorosa, quando sgrana gli occhi in situazioni surreali, con malcelato imbarazzo e adorabile goffaggine. Una commedia in salsa romanesca (che lancia una stoccata alla politica, nel pranzo con il padre di Asia), che è una boccata di ossigeno di questi tempi.
A proposito di bengalesi in Italia, che sono quasi 140mila, date un occhio a questi dati.
Tanti auguri al giovane esordiente, se li merita con tutto il cuore!
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