Sandra (V. Bruni Tedeschi) è una donna di mezza età che gestisce una libreria femminista, vive sola, fuma spesso ed circondata da libri anche in casa. Il suo vicino di pianerottolo, Alex (P. Marmaï), ha due bambini piccoli da accudire e così la donna si ritrova, suo malgrado, a gravitare nella vita del giovane padre suo dirimpettaio. La storia si svolge nell’arco di due anni, tra alti e bassi sentimentali, ora buffi, ora drammatici, con un’altalena di gioie e dolori.

Se vi aspettate la classica storia dove la burbera solitaria si fa aprire il cuore da bambini disarmanti, siete fuori strada. O meglio, c’è molto di più nel film di Carine Tardieu, che prende spunto dal romanzo di Alice Ferney “L’intimitè”. Sì, perchè l’attaccamento del titolo, che potrebbe riferirsi trasversalmente a tutti i personaggi, compone traiettorie di amore imprevedibili e sorprendenti, dove la tenerezza (per una volta il sottotitolo italiano ha un senso) prevale anche nei momenti difficili.

Commuove, fa sorridere, scalda il cuore. Merito anche di un ottimo cast, bimbi-attori compresi, e di una Valeria Bruni Tedeschi molto convincente. E se lo dico io che in genere non la sopporto, potete crederci. Buona visione!

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