Un missile nucleare viaggia in direzione degli Stati Uniti d’America. Non si sa chi l’abbia armato, si sospetta della Corea del Nord, ma anche di Cina e Russia. I vertici militari, il Pentagono, il segretario alla Difesa, consiglieri ed esperti vari, sono coinvolti in una discussione, spesso a distanza e via telefono, sul da farsi. Tuttavia il tempo stringe e l’ultima parola, ce l’ha il presidente degli Stati Uniti, ovviamente. Il dilemma è di quelli atroci: reagire ancora prima di essere colpiti, pur non avendo certezza di chi sia il nemico preciso oppure no? Epilogo sospeso, che lascia immaginare scenari quasi apocalittici.
Kathryn Bigelow (prima donna a vincere l’Oscar come miglior regista con “The hurt locker”) firma un film ad altissima tensione (cui contribuiscono suoni e musiche), con una sceneggiatura infallibile, scritta da Noah Oppenheim. La vicenda viene raccontata in 3 segmenti temporali, della stessa durata circa, in cui cambia il punto di vista.
Molto meno paranoico di quello che potrebbe sembrare in apparenza, ma anche apologo amarissimo del nostro tempo. In concorso alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, non raccolse premi. Vedremo agli Oscar. Produce Netflix, sarà disponibile sulla piattaforma dal 24 di questo mese. Nelle sale proiettato in versione originale. In ogni caso, non perdetelo!
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