Due persone stanno insieme da cinque anni, tra alti e bassi, incomprensioni, tenerezze, gioie e quotidianità. Soggetto banale, si potrebbe dire. Già, ma Maria Sole Tognazzi, di nuovo alla sceneggiatura con Ivan Cotroneo e Francesca Marciano (stesso terzetto di “Viaggio sola”) firma con “Io e lei” una commedia agrodolce, anomala per il cinema italiano. Sì, perchè è la storia di una coppia di donne: Marina (Sabrina Ferilli) e Federica (Margherita Buy) sono rispettivamente un’ex attrice che si è data alla ristorazione e un’architetta. Marina è più estroversa e spontanea, Federica più timida e meno pronta a condividere col mondo una relazione omosessuale. Quando da una parte Marina penserà di accettare una parte minore in un film, dopo 15 anni dall’abbandono delle scene, e dall’altra Federica incontrerà una sua vecchia fiamma di gioventù (un uomo!), le cose andranno in crisi.
Storia semplice, esplorata con pudore e ironia: le battute migliori sono servite alla Ferilli, che con (auto)ironia irresistibile dipinge il suo personaggio; alla Buy la solita parte di donna insicura, indecisa, un po’ nevrotica. La tentazione di dare due sberle al personaggio di Federica verrebbe spontanea, ma a fermarsi un attimo, uno riflette e pensa alla propria vita. Alzi la mano chi non ha incontrato una persona così: fluttuante tra emozioni contrastanti, che si sente in colpa con il passato e la difficoltà di relazioni presenti (l’ex marito che ha risposato una ragazza giovane, il figlio ventenne), incapace di prendere una decisione che ritiene troppo coraggiosa o istintiva.
E allora ci risparmiamo gli schiaffi e sorridiamo, che poi “Io e lei”, in fondo, racconta un tema banale: parafrasando Allen e la Streisand, l’amore (qualunque sia) basta che funzioni e finchè c’è, non c’è nulla di meglio in questa vita!
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