Così comincia, l’uomo. Sbarca su TikTok, fresco come una rosa disidratata (il termine tecnico è ‘stabilizzata) e inizia a parlare ai giovani.
Ad oggi, in un giorno, 343.000 followers.
Ciao ragazzi, eccomi qua.
Via piaccia o no, l’uomo è presente, i suoi segni vitali come quelli di un cazzo di lenone che ha fiutato la preda e presto sarà Senatore della Repubblica, se non addirittura Presidente del Senato, la seconda carica dello stato.
Insieme a lui, con molta meno eco, sono ‘sbarcati’ sul social del momento, e che momento, i vari Renzi, Calenda, Conte e un’altra pletora di pagliacci che intendono i social come un canale in più. Non ne capiscono una fava, ma il pensiero è ‘Ci sono tutti, vado anche io e hai visto mai…’
Tralasciando il fatto che non funziona così, proprio per nulla, la questione è un’altra: TikTok non è un social inteso in senso classico. Il capoccia di questo blog ad esempio lo usa per guardare un cane inverosimile che lotta quotidianamente e bonariamente con un gatto; dovreste vedere le risate che si fa.
Questo per dire che, al netto delle perturbazioni del capoccia del blog, su TikTok l’utenza prevalente è quello che guarda, non quella che produce contenuti.
Quindi, TikTok è la nuova forma della televisione, per i giovani.
E ditemi un po’: chi è il più bravo, invincibile, ineguagliabile con la televisione?
Ciao ragazzi, eccomi qua.
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